Mostro – Memorie di uno sconfitto, pt. 2: ascolta e leggi il testo del nuovo brano

Memorie di uno sconfitto pt. 2 è una canzone di Mostro che fa venire i brividi. Si tratta dell’ottava traccia inserita nel terzo album in studio Sinceramente Mostro, pubblicato a sorpresa nella versione digitale il 3 marzo 2020.

Il testo e l’audio della coinvolgente canzone, scritta di suo pugno e prodotta da Yoshimitsu e Manusso, in arte Enemies. Due strofe, nessun ritornello e grande interpretazione: è questo il brano in oggetto, uno dei più interessanti della terza era discografica dell’artista classe ’92.

copertina album Sinceramente Mostro

Memorie di uno sconfitto pt. 2 testo

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Nasco nel caldo del deserto
Apparentemente tutto calmo, tutto… fermo
La sabbia copre il cemento
Non posso camminare e con le mani cerco il vento
Una culla fatta di legno
Fatico a dormire, un pensiero mi tiene sveglio
Mamma mi tiene in braccio, lontano dalla polvere
Ma come tocco terra, capisco che devo correre
Piccoli passi ma veloci, fuggo da incubi feroci, correndo mi perdo i giochi
Incontro i serpenti, i cammelli coi beduini
Cerco almeno di tenere i miei fratelli più vicini
In quella casa, che casini
Corro in salita, sopra le dune
Scorpioni sui miei vestiti, fan*ulo le mie paure
Da qui vedo le strade, non mi posso fermare
Quei piccoli passi ora sono delle falcate
Ma l’adolescenza è una tempesta
La sabbia si fa asfalto
Imparo a soffocare la rabbia dentro a un pianto
Chi scappa, qua è solo un codardo
Ma io non scappo, io sto cercando
Io… continuo a correre e supero anche i miei amici
Corri in mezzo agli autobus, nel traffico, fra tutti gli edifici
Mi allontano ad ogni passo, sguardo basso ed occhi grigi
Chi dobbiamo essere per essere felici?
Ma a vent’anni nella giungla, sfreccio nella foresta
Tu non puoi fermarmi, spacco i rami con la testa
Ho il cuore più duro, sicuro, di una corteccia
Non sono un uomo, sono un’arma, io sono una freccia
E mi dimentico gli affetti, corro a denti stretti
Perché ho troppa paura che la vita non mi aspetti
Cosa faremo poi quando saremo soli e vecchi?
Resto il più bello di tutti in una stanza senza specchi
Le fughe dalle pantere, gufi e le lune piene
Qui è dove le bestie mangiano le tue preghiere
Mi volto un’ultima volta, vedo mio fratello cadere
Solo un altro passo e sono immerso nella neve

Ma tu lo sapevi che è vero
Che i sogni più grandi sono fatti di vetro
Feci un respiro e decisi che non mi sarei guardato più indietro
Per la prima volta io non so come rialzarmi
Nessuno può trovarmi o lanciarmi una corda
Il ghiaccio che mi blocca, il cuore come gli arti
Non mi farà più scrivere, mi chiuderà la bocca
Basta poco, uno schiocco di dita
Fuori gelo però dentro io scoppio di vita
La mia fine non è ancora questa
Vuol dire che corro, corro al doppio di prima
E sono fuori io da solo, nudo nella bufera
Sopravvissuto a tutto, lupo della Siberia
Ho camminato a lungo, fino ai piedi di questa montagna
Pensavo solo: “Ora non posso non farcela”
Dio mi guarda e dice solo: “Dove vai?”
Troppo scivolose le suole delle mie Nike
Mentre mi avvicino al sole gli urlo forte: “Ora vedrai”
Non sarò come la neve perché io non cadrò mai
Ventisette, sono in cima, sorrido per l’impresa
Davanti a una discesa, che mi porta ad un’altra salita
Da qua sopra che apprendo il senso di questa vita
La mia meta è una ricerca che non è finita
Una bufera si avvicina, è vero
Ma appare come un amico, il tramonto dietro la crina
Io metto tutto quanto in una rima
E vado alla conquista della mia vita, vediamo chi arriva prima


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