Emis Killa – CULT: video ufficiale + testo

Il 6 giugno 2016, Emis Killa ha rilasciato il video ufficiale del nuovo brano che si intitola Cult, un bel pezzo nel quale il rapper ha nostalgia di altri tempi, parliamo di circa 20 anni fa, quando non esistevano le web cam, i telefonini, i tempi in cui c’erano Mike Tyson, Niki Lauda, James Hunt, Sylvester Stallone, Hulk Hogan, Van Damme, Lupin, MacGyver, Batman, Street Fighter, Tekken, tempi in cui andava di moda il Fifty Top, si andava al Blockbuster ad affittare o acquistare film, l’epoca nella quale Emiliano Rudolf Giambelli, aka Emis Killa, era sconosciuto (si stava meglio).

Dopo Non Era Vero, il rapper torna con questo secondo tassello della quarta era discografica ancora senza titolo e release date Terza Stagione, che farà seguito al fortunato Mercurio, ultimo album di Killa pubblicato il 22 ottobre 2013.

I fans possono quindi essere strafelici: il loro beniamino è tornato alla grande con questi due piccoli assaggi dell’atteso quarto disco in studio che immagino, non vedranno l’ora di avere tra le mani.

Il filmato che accompagna la nuova canzone, è stato diretto da Francesco Lettieri con la collaborazione di Enrica Pandolfi. Per vederlo cliccate sull’immagine sottostante, mentre a seguire trovate le parole che compongono il brano.

cult-videoclip-emis-killa

Testo (Digital Download)

A 15 anni andai giù al mare
e andai fuori per una ragazza
il suo ex mi guardò male
e feci pugni come Rocky in piazza
un passante ci riprese
con la voce non con la webcam
e solo io so quante ne ho prese
ma tutto questo era un cult

Non era un gioco comunicare
prima che il Nokia fosse un supertrend
andavo in centro per chiamare
da una cabina come superman
per me Milano era come New York
sui sedili arancioni di un tram
ci torno adesso, rimpiango e penso che
tutto questo era una cult

Andava sempre così
dal lunedì al venerdì
la stessa gente, in tasca niente
però era meglio di un film
Mike Tyson, Lauda, James Hunt
Stallone, Hulk Hogan, Van Damme
mi guardo adesso, rimpiango e penso che
tutto questo era un cult.

Era di moda andare a ballare
all’Acquafan o al Cocoricò
musica alta in ogni locale
poche parole come Robocop
il Fifty Top e le impennate
giovani folli come Peter Pan
ci penso spesso e mi accorgo adesso che
tutto questo era un cult.

Certe pellicole da panico
Carlito ed il finale drammatico
Di Caprio morto nell’Atlantico
Tony Montana col kalashnikov
milioni spesi dentro un Pungiball
ci sono i baracconi in città
e forse non ho avuto tutto ciò che ho chiesto
ma tutto il resto era un cult

Andava sempre così
dal lunedì al venerdì
la stessa gente, in tasca niente
però era meglio di un film
Lupin, MacGyver e Batman
Street Fighter, Tekken e Batman
mi guardo adesso, rimpiango e penso
che tutto questo era un cult
tutto questo era un cult (x4)
cult (x5)

Si stava meglio sconosciuti senza paparazzi
quando ancora a Milano giravo in scooter
rispetto ai macchinoni maxi, ho sempre preferito il taxi
non ce lo vedo De Niro che fa il driver per Uber
i superman moderni stanno sul computer
Zero Kriptonite
oggi è la vita vera che li uccide
la concorrenza del rap non è più mite
ce n’è sempre uno pronto a farti il culo come l’uomo tigre.
Se penso a come girava il mondo vent’anni fa
che per giocare ai videogame dovevo andare al bar
la solitudine accompagna anche le superstar
finisce che parli con l’auto come supercar.
Andavo da Blockbuster i film di serie A
i Ghostbuster, Lo Squalo, Jurassic Park
mi sentivo in Paradiso in quel luna park
oggi è chiuso, tempo scaduto
niente più cult.

Andava sempre così
dal lunedì al venerdì
la stessa gente, in tasca niente
però era meglio di un film
il rap di Biggie e Tupac
Space Jam e Micheal Jordan
mi guardo adesso, rimpiango e penso che tutto questo era un cult.


Impostazioni privacy