Vinicio Capossela – Il Pumminale: testo e video ufficiale

Il Pumminale è il primo singolo di Vinicio Capossela estratto dal nuovo doppio album in studio Canzoni Della Cupa, il cui rilascio è fissato al 4 marzo 2016. Prodotto da La Cùpa e distribuito da Warner Music, il disco arriva a quasi quattro anni di distanza da Rebetiko Gymnastas. Tramite l’opera, il cantautore, polistrumentista e scrittore esplora quel giacimento di culture, racconti e canti che hanno ispirato il suo ultimo romanzo “Il Paese dei Coppoloni” uscito quasi un anno fa. Un mondo che la Storia ha seminterrato, ma che fa sentire l’eco e il suono se gli si presta orecchio e ci si dispone al sogno, come lo ha definito proprio Capossela. L’album è formato da due lati: il lato della polvere, fatto di canzoni esposte al secco, al lavorio della polvere, dalla terra in cui affondano le radici questi canti e il lato in Ombra, quello dei presagi e dell’inconscio, degli uccelli che volano la notte, del racconto che desta meraviglia e inquietudine.

In rotazione radiofonica nazionale da venerdì 29 gennaio 2016, Il Pumminale è il nome che la cultura popolare dava all’antico Licantropo, il cane mannaro, che misura guardando alla luna l’ampiezza della sua solitudine. Il brano è ispirato a una delle doppie anime dell’uomo che la cultura popolare, nella quale più labile era il confine tra Realtà e mondo della Verità, ci ha abituato a conoscere. Un mondo in cui non c’è distinzione netta tra umano e animale, in cui tutta la natura è espressione della divinità e per questo inconoscibile, se non con l’esperienza diretta.

La canzone è accompagnata dal video ufficiale diretto dal regista americano di origini polacche Lech Kowalski, figura di culto della scena cinematografica underground. Kowalski è stato autore di documentari sul punk, che nel 2005 ha vinto il premio Orizzonti al Festival del Cinema di Venezia per il film East of Paradise.

Con queste parole, Capossela racconta il videoclip “Disegni, costumi e scenografie scritti dall’immaginazione del regista Lech Kowalski in una stanza di New York, hanno trovato realizzazione in un angolo sperduto di mondo, grazie alla straordinaria intraprendenza di una task force locale, abituata già dallo Sponz Fest, a rendere possibile l’impossibile. E così si è trovata in un bosco una pedana rotante, dalla quale fuoriuscivano rami, come remi, e un pianoforte nero decorato in oro che gli girava sopra. Fuochi accesi per tre notti e uccelli notturni sulle spalle, addomesticati da capaci falconieri. Donne-lupo, un ragazzo sulla soglia della conoscenza e una donna in Salute che si sventagliava con un piccolo, grazioso specchio, sul quale era scritto a rossetto “la verità”… Queste e altre cose si sono trovate in una settimana miracolosa, durante la quale le terre selvatiche della Cùpa hanno rinnovato la loro capacità di incutere terrore e meraviglia”.

Si tratta di un vero e proprio cortometraggio di 14 minuti, girato in Irpinia, che potete gustarvi cliccando sull’immagine sottostante, dopo la quale trovate il testo.

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Il Pumminale testo – Vinicio Capossela (Digital Download – non ancora disponibile)

Nella notte di luna mastro Giuseppe è uscito di casa
la luna gli ha mandato il richiamo del Pumminale
ha lasciato la moglie e la figlia
e ogni cosa che porta a ragione
ha lasciato il dovere da fare
le ha lasciate al richiamo dell’Ade
se ne è andato nelle malestrade

In una fonte di rovi
si è incontrato col suo demonio
stava nel trivio di un crocicchio
la carne sanizza e il volto rubizzo
il vizio arrossava le gote:
era la Sua Salute

Che sempre è stata uccellara
e spande in giro lo sguardo di bragia
lo getta come un richiamo
e perciò la chiamano la Cuccuvascia

Nella luce di luna… Nella luce di luna… Nella luce di luna

Ha buttato le mani per dentro
tutto quello che ci ha trovato
e per fare serata s’è tenuto pure la crapa
ha cacciato le unghia tremanti
ha cacciato la lingua dai denti
ha sputato da dentro i lombi
il seme che concima la terra
e che gli premeva nelle cervella

Ha cacciato fuori gli artigli
e le zanne di due spanne
come un gattone senza l’amore
s’è buttato nel fiore di carne

Nella luce di luna… Nella luce di luna… Nella luce di luna…

E mentre tornava nel bosco
ha incontrato le sei masciare
caro mastro Giuseppe,
se eravamo sei ora siamo sette,
se me ne esco da queste botte
non esco più a vagare la notte
se me ne esco da queste botte
non esco a fare il porco di notte…

Nella notte di luna… Nella luce di luna… Nella luce di luna…

E tutto gli pare sognato
quando a mattina si è ritirato
una crepa nel mondo ha lasciato
una febbre si è portato
e allora più che a Natale,
ha capito il male del Pumminale
il lupercio mannaro di dentro
che la notte non lascia stare
che, invece di lupo,
l’ha trasformato in porco maiale…

Nella luce di luna… Nella luce di luna…

Se hai un demone dagli un nome
non scappare, non lo rinnegare
se hai un diavolo dagli un nome
battezzalo e fallo compare

Sulla via piena d’intoppi trovi la Madonna che fa le toppe
sulla via bella e liscia trovi il diavolo che piscia.

Nella notte di luna… Nella luce di luna… Nella luce di luna…
Nella luce di luna… Nella luce di luna… Nella luce di luna…


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