La recensione del nuovo album di Elisa L’Anima Vola

Il nuovo disco di Elisa, L’Anima Vola, che è anche il titolo del nuovo singolo di Elisa uscito lo scorso ottobre, è stato atteso con molta ansia durante i tre anni che lo separano dall’uscita del lavoro precedente, Ivy, ma questa volta l’album ha una caratteristica in più, cioè quella di essere interamente in italiano per la prima volta.

Quest’album ha dato vita a tanta curiosità e aspettative da parte dei fan della cantante friulana e anche dagli addetti ai lavori, considerando anche il fatto che Elisa è forse la migliore voce del panorama artistico italiano.

Però, l’Anima vola ha una grossa responsabilità, cioè quella di reggere il confronto con la grandezza dei pezzi dei lavori precedenti di Elisa e forse, questa volta, la cantautrice non ci è riuscita pienamente data la mancanza di varietà nell’intero lavoro.

Come possiamo leggere da questa recensione, la linea generale è un po’ rock, tanta carica ed energia che vengono messe subito in chiaro già con il primo brano, continua con il secondo ma con il terzo quest’anima rock viene persa dando spazio ad un brano un po’ metafisico che non convince moltissimo.

Ovviamente, come ci si aspetterebbe da Elisa, le canzoni sono tutte estremamente belle, ma nessuna spicca sulle altre, somigliandosi tutte tra di loro.

Il brano che vede la collaborazione con Tiziano Ferro è veramente colmo di armonizzazioni rock così come la canzone scritta da Ligabue. Al disco però hanno collaborato anche Ennio Morricone, per la musica di un pezzo, e Giuliano Sangiorgi, ma stavolta la magica voce di Elisa non è bastata a rendere questo lavoro discografico particolare oltre che bello, come invece è accaduto con quelli precedenti.

Come accennato, questo è il primo album interamente in lingua italiana per la cantautrice originaria di Monfalcone, la quale, già in tantissime interviste che ha rilasciato anche negli scorsi anni, ha dichiarato che ci sono diversi motivi per cui ha deciso di esprimersi in inglese, nonostante la sua discografica, Caterina Caselli, le dicesse di abbandonare la lingua anglosassone e dedicarsi alla sua lingue originaria.

Inizialmente affermava che l’inglese le sembrava una lingua più musicale, quindi più adatta ai testi e alla musica delle sue canzoni oltre al fatto che essendo la lingua dei suoi idoli musicali, con i quali era cresciuta, le veniva più naturale scrivere e cantare in inglese.

Però, d’altro canto, si è resa conto che cantando in una lingua straniera non veniva subito capita dai suoi fan che magari apprezzavano la melodia, l’orecchiabilità della musica e la magia della sua voce, ma non recepivano immediatamente il messaggio che voleva diffondere.

Quindi anche se l’utilizzo di una lingua straniera è stato per tempo anche uno scudo dietro il quale nascondere la sua timidezza, nonostante venisse solo giudicato come una sua stravaganza, Elisa ha sempre pensato che quando fosse arrivato il momento, avrebbe composto un album interamente in italiano, ma, ovviamente, solo se ci fossero state le giuste condizioni per farlo. Così, oggi pare che queste condizioni siano finalmente arrivate.

Possiamo facilmente ricordare che Elisa forse non aveva mai cantato in italiano prima della sua vittoria a Sanremo con il fantastico brano Luce, infatti è da quel momento che ha deciso di introdurre brani diversi rispetto a quelli che aveva composto fino al quel momento nei suoi lavori.

I discografici e i suoi collaboratori, ai tempi del suo esordio avevano addirittura paura che con il suo modo di cantare e con i suoi testi non sarebbe arrivata lontana, l’Italia non l’avrebbe apprezzata, invece ha stupito tutti vincendo anche tre dischi di platino.

Effettivamente Elisa è in grado di incantare tutti con la sua voce ed anche con i suoi testi che, in qualsiasi lingua siano scritti, suscitano sempre grandi emozioni.

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