Sfera Ebbasta: guarda il video di “Figli di papà” (+ testo)

Si intitola Figli di papà il secondo singolo di Sfera Ebbasta estratto dall’album Sfera Ebbasta, primo disco del rapper che vedrà la luce il prossimo 9 settembre per Def Jam/Universal.

Dopo il successo del primo estratto BRNBQ, per la gioia dei fans, l’emergente rapper ha reso disponibile questo bel pezzo, che ha esordito nella top 15 su Spotify e nei quartieri alti su iTunes, spinto anche dalle radio: la canzone è infatti on air da giovedì 1° settembre 2016.

Il brano è stato prodotto da Charlie Charles, uno dei producer della scena rap italiana più richiesti e talentuosi del momento, che ha prodotto tutte le undici tracks inedite incluse nel progetto.

La canzone è accompagnata dal video ufficiale disponibile dal 30 agosto, che potete gustarvi su Youtube cliccando sull’immagine in basso, mentre a seguire trovate il significato ed il testo del brano.

Update; qui un secondo videoclip.

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Significato: nella canzone Sfera non le manda a dire a coloro i quali parlano della sua vita, senza tuttavia raccontare la verità. Lui non è un “mascalzone”, perché non è mai stato scorretto nei confronti di nessuno, comportandosi sempre bene, e non è nemmeno un “figlio di papà” in quanto non ha un padre e non ha avuto una condizione economica facile. Da giovane, egli era infatti abbastanza povero (la povertà, lo ha portato a compiere atti illegali come vendere la droga) e nel brano esprime questo concetto con una sorta di metafora, affermando che l’unica cosa che aveva erano un paio di scarpe che ha sfruttato al massimo. Il rapper intende quindi dire che, nonostante fosse povero, ha sfruttato al massimo tutto ciò che aveva. Sfera critica i “Figli di papà” in quanto lui non lo è mai stato, non viveva nel lusso, ma nonostante tutto, è arrivato più avanti della maggior parte di essi. Il rapper ha sempre sognato di divenire famoso e di lasciare il segno, ma non ha mai avuto nessuno che che lo aiutasse a realizzare i suoi sogni, nemmeno il cosiddetto “Angelo custode”, ma grazie alla sua musica, frutto di duro lavoro, si è fatto un nome diventato abbastanza celebre. Sfera Ebbasta e Charlie Charles sono partiti da zero senza l’appoggio di nessuno ed è quindi tutto merito loro se hanno raggiunto il successo e il denaro con la loro musica. Oggi sperimentano nuove sonorità, ma in fondo sono sempre gli stessi di quando hanno iniziato.

 

Figli Di Papà testo – Sfera Ebbasta (Digital Download)

Vogliono sapere la mia vita
Vogliono sapere la mia storia
Fanno a gara per dire la loro
Come se poi servisse a qualcosa
E sono tutti amici quando serve
Un po’ meno amici se si perde
Un po’ meno amici, un po’ più mer*e
No, qua nessuno ti vuole bene, sì, qua vogliono tutti calpestarti, farti da parte
Fatti da parte che siamo in tanti e c’abbiamo fame
Sì, da un po’ di anni fuori a bussare
E ora sì, che mi fa mille domande
Questo pensa che sia come gli altri
Tanto scemo fra’ per quanto grande
E non sa nemmeno chi cazzo ha davanti
Ma dai, dai

Non sai quanto ho corso fra’ per fuggire dai guai
Col culo su una panchina sognando le Hawaii
G nel k-way, continuo via vai tu parli e non sai
No, tu parli e non sai
Tu parli e non sai

Non sono mai stato come quelli là
Figli di put*ana o figli di papà
Non mi è mai mancato nulla a parte il cash
E quello che non avevo me lo son preso da me
Eh eh
Me lo son preso da me
Eh eh, Eh eh
Me lo son preso da me
Non sono mai stato come quelli là
Figlio di put*ana o figlio di papà
Non mi è mai mancato nulla a parte il cash
E quello che non avevo me lo son preso da me
Eh eh, eh eh
Me lo son preso da me
Eh eh, eh eh, eh eh

A 12 anni avevo soltanto due scarpe
Ma ci sono andato, giuro, da qualsiasi parte
Non c’era la casa al mare dove potersi svagare quando tutto diventava pesante
Ma questi di me che ne sanno?
Delle notti che ho passato in bianco
Di voler diventare qualcuno
Senza perdere chi avevo affianco
Eh eh
Senza un angelo custode che protegge i miei sogni se dormo
Eh eh
Siamo sempre gli stessi pure se cambiamo ogni secondo
Noi veniamo fuori dal niente
Facciamo i soldi dal niente e dovunque
Ed ogni giorno è un’impresa ma a tutti ci sembra sì, un giorno qualunque

Non sai quanto ho corso fra’, per fuggire dai guai
(Non sai quanto ho corso fra’, per fuggire dai guai)
Col culo su una panchina sognando le Hawaii
(Sognando le Hawaii)
G nel k-way (k-way)
Continuo via vai tu parli e non sai
(Non sai)
No, tu parli e non sai
(Non sai)
E tu parli e non sai
Sk! Sk! Sk! Sk!

Non sono mai stato come quelli là
Figli di put*ana o figli di papà
Non mi è mai mancato nulla a parte il cash
E quello che non avevo me lo son preso da me
Eh eh (Eh eh)
Me lo son preso da me
Eh eh, Eh eh
Me lo son preso da me
Non sono mai stato come quelli là
Figli di put*ana o figli di papà
Non mi è mai mancato nulla a parte il cash
E quello che non avevo me lo son preso da me
Eh eh, eh eh
Me lo son preso da me
Eh eh, eh eh, eh eh

Ska! Ska! Ska! Ska!
Me lo son preso da me
Me lo son preso da me
Eh eh, eh eh, eh eh


 

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