L’orso – L’estate del primo bacio: testo e video

Il gruppo musicale de L’Orso ha rilasciato il lyric video di L’estate del primo bacio, traccia estratta da Ho messo la sveglia per la rivoluzione, nuovo album che vedrà la luce il prossimo 3 febbraio. Fino alla data di rilascio, il gruppo ci farà ascoltare l’80% delle tracce presenti nel nuovo lavoro, ed il restante 20% il giorno della pubblicazione. E’ questa la loro scelta in quanto “comprare i dischi è una dichiarazione che volete e dovete fare voi. è investire nella cultura, ne L’orso, in Garrincha Dischi. Da ora sarà un’ondata di musica che speriamo amerete, condividerete, promuoverete. Siamo noi musicisti e noi ascoltatori ad essere i mecenati di noi stessi in questo periodo storico” firmato l’Orso.

Il nuovo brano della band, è stato così descritto tramite i social network: “Vi ricordate l’estate del vostro primo bacio? E’ uscito il nostro nuovo video e la nostra nuova canzone da quegli amici di sempre di DLSO. Si chiama L’estate del primo bacio ed è una polaroid degli anni Ottanta sull’amore“.

Davvero significativa questa malinconica canzone d’amore, che invita l’ascoltatore a ripescare l’intimità dalla propria vita: piccole grandi cose come i viaggi in tram, un’estate al lago, una ragazza che tiene in equilibrio il tramonto sul naso…

Il video diretto da Mattia Barro e girato a Bordighera e Vallecrosia, è l’estratto di una giovinezza, un ricordo…: “I ricordi che hai oramai non parlano più di noi, non sanno più niente di noi” così recita il ritornello dell’inedito che potete ascoltare cliccando sull’immagine sottostante, mentre a seguire trovate le parole che lo compongono.

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Testo L’estate del primo bacio – L’Orso

Camminavamo per Milano
quando ti ho raccontato
dell’estate del mio primo bacio
della ragazza a cui l’ho dato
e di quel che è successo dopo
dell’incidente, del mio braccio ingessato
di quel film noleggiato

e da quando lavoro
prendo il tram due volte al giorno
e quando ho fortuna la mia vita
per una ventina di minuti ha l’onore di ospitare
una ragazza con la quale
consumo un amore platonico
fatto di sguardi bisettimanali

i ricordi che hai oramai
non parlano più di noi
non sanno più niente di noi

i ricordi che hai oramai
non parlano più di noi
non sanno più niente di noi
non sanno più niente di noi

era bello passare
l’estate insieme a te su al lago
col tramonto appoggiato sul tuo naso
in equilibrio precario
nuotavamo lontano
da una vita qualunque
da ogni essere umano

un giorno che parlavamo
seduti stanchi sul divano
mi hai chiesto quanto un uomo può scavarsi dentro
prima di farsi male
se le canzoni d’amore
son disoneste
che nel caso
ti piacerebbe poterle bruciare

i ricordi che hai oramai
non parlano più di noi
non sanno più niente di noi

i ricordi che hai oramai
non parlano più di noi
non sanno più niente di noi
non sanno più niente di noi

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