Elio E Le Storie Tese – Il circo discutibile è il nuovo singolo: audio e testo

Dopo la quarta e poco fortunata ultima esperienza sanremese con il brano Arrivedorci, Elio e Le Storie Tese rilasciano il secondo singolo dall’album omonimo Arrivedorci, pubblicato lo scorso 9 febbraio.

Il circo discutibile è un pezzo inedito inserito in quest’ultimo disco, che oltre al brano sanremese firmato da Elio, Rocco Tanica, Faso e Cesareo, include i più grandi successi suonati durante il Concerto d’Addio, svoltosi in un gremitissimo Mediolanum Forum lo scorso 19 dicembre.

Si, perché come ben saprete la band capitanata da Stefano Belisari, in arte Elio, è ormai al termine della sua gloriosa storia: ancor prima dell’annuncio relativo alla partecipazione al Festival, il gruppo aveva già deciso di sciogliersi.

Dopo la chiamata alla kermesse con l’agognata (per ovvi motivi) ultima posizione, Elio & co hanno stabilito di rimandare l’addio, pubblicando un ultimo disco e programmando una tournée d’Addio, al fine di celebrare 38 anni di successi, ma anche per offrire la possibilità di assistere ad uno degli ultimi live, a chi non si era potuto recare al citato evento andato in scena nel capoluogo lombardo. L’ultimo tour li vedrà impegnati dalla seconda metà d’aprile fino a metà maggio, almeno per il momento.

E da venerdì 2 marzo verrà trasmesso dalle emittenti radiofoniche italiane “Il circo discutibile”, nuovo singolo firmato da Rocco Tanica, che nel finale propone frammenti di un’intervista a Federico Fellini realizzata nel 1992.

Per ascoltare la canzoncina (senza troppe pretese, non me ne vogliano) cliccate sulla cover in basso, dopo la quale trovate le parole che la compongono.

Testo (Download)

Sono l’acrobata distratto dalla musica
Che inciampa e cade
Il mangiatore di spade col singhiozzo
A cui vanno di traverso
Sono il pagliaccio disperso che nessuno prenderà sul serio
Io sono il desiderio della notte di Natale che Gesù si scorda
Non se lo ricorda.

Sono il tendone Arlecchino rattoppato col vestito a pezze
Io sono le carezze di mia madre, mentre rido al primo girotondo
E non lo cambierei con nulla al mondo questo circo del miracolo
Mentre mi trucco e mi preparo allo spettacolo
La perfezione è un falso e rende pazzi
E questo invece è il circo di sticaz*i.

Il trapezista che non vola
Il fachiro che ha paura degli aghi
L’unico bambino vestito da niente
Alla festa di carnevale
Io sono l’orchestrale che ha stracciato lo spartito e che suona a memoria
E questo circo è la baldoria dell’ultimo giorno di scuola e di militare
E quando senti quella gioia in gola che non sa aspettare
Ritorno qui con i miei vecchi ragazzi
Rimango a fare il circo discutibile.

Non ho la sensazione del tempo che passa
Mi sembra di essere fermo
Sempre uhm
Su un palcoscenico
Con tutte le cose intorno a me pronte
Oggetti di arredamento
Quadri, persone, sentimenti, ehh colori
E in effetti è stato sempre così
Insomma… e quindi
Da quando ho cominciato la mia esistenza
Il tempo si è come fermato, si è come immobilizzato
Ho l’impressione che sia sempre lo stesso giorno
Son sempre stato in un teatro
Con un megafono in mano
A gridare
A fare il ciarlatano, il pagliaccio
Il Commissario di Pubblica Sicurezza
Il Generale
E qualche volta i ricordi di questi ultimi 40 anni si sono sempre riferiti, ecco
Sono circondato da buio e dalla luce
Buio in alto e luce attorno
E poi una serie di ombre che si muove attorno
Da sistemare
Mi sembra che la mia vita sia stata
Si sia consumata
Si stia ancora consumando
In questa immagine.


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