Pubblicità Barilla “Italia che resiste” contro il Covid 19: il video e la (storica) musica dello spot di incoraggiamento con voce di Sophia Loren trasmesso dal 5 aprile 2020

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Da domenica 5 aprile 2020 viene trasmesso in tv lo spot Barilla con lo slogan “Italia che resiste“, che con voce narrante di Sophia Loren, ha lo scopo di incoraggiare tutti gli italiani costretti a stare a casa in quarantena per via della pandemia causata dal Covid-19.

A questo silenzio che protegge le nostre strade e alla vita che grida dai balconi. A chi è fermo ma si muove e a chi da tutto senza chiedere nulla. A chi è stremato ma ci da forza per sperare e alla bellezza che non smette mai di ricordarci chi siamo. Alla paura che risveglia il coraggio e al sorriso che da senso a ogni fatica. A chi è stanco ma non molla. A chi è lontano ma sa starci vicino e a chi è spaesato ma si sente ancora un paese. All’Italia che ancora una volta resiste.” recita la voce della mitica attrice romana classe 1934 nella campagna pubblicitaria #italiacheresiste.

La pubblicità esprime la vicinanza dell’azienda all’Italia e a tutti gli italiani che diligentemente rimangono a casa e un immenso grazie a coloro i quali stanno offrendo il loro contributo: a medici e infermieri per primi e poi a farmacisti e agli altri lavoratori (operai, trasportatori, cassieri, a tutta la filiera agroalimentare) che ogni giorno lottano per superare questo difficile momento.

Qualche curiosità: quali sono i luoghi che si vedono all’inizio dello spot? Si notano la stupenda Firenze con il fiume di Arno e la cattedrale di Santa Maria del Fiore, il Duomo di San Giorgio di Modica e la piazza Duomo di Siracusa.

Per questa campagna l’azienda è tornata a utilizzare la storica meravigliosa musica riarrangiata nel 1985 dal gruppo strumentale Press Agency, che faceva da colonna sonora agli spot degli anni ’80 e ’90. Il titolo è ovviamente Hymne del compositore e polistrumentista greco Vangelis Papathanasiou.

Gran parte del pubblico, ancora oggi, identifica il brano come “la musica della Barilla”, ignorando che invece si tratta della musica realizzata qualche anno prima per un documentario intitolato Opéra Sauvage.

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