Samuele Bersani – La fortuna che abbiamo: testo e video del nuovo singolo dal live album omonimo

La fortuna che abbiamo è il nuovo singolo ma anche il nuovo album di Samuele Bersani in uscita il 3 giugno 2016. Si tratta del primo disco live in 25 anni di carriera del cantautore emiliano.

Ad impreziosire il progetto composto da due CD, contenenti rispettivamente undici e dodici canzoni, vi saranno duetti eccezionali con artisti come Caparezza, Marco Mengoni, Luca Carboni, Carmen Consoli, Gnu Quartet, Musica Nuda, Pacifico e l’Orchestra Sinfonica dei Pomeriggi Musicali.

I brani sono tratti dai due concerti che sono andati in scena la scorsa primavera a Roma e Milano. Ecco la cover del disco, già in preorder nei formati doppio CD + DVD con le immagini degli shows, doppio vinile e digitale.

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La title track La fortuna che abbiamo, è un brano inedito in rotazione radiofonica nazionale e in download digitale da venerdì 20 maggio.

Il singolo, tra chitarre e synth, racchiude le due forze di Samuele: quella della continua sperimentazione e quella di testi in bilico tra sogno e poesia.

Niente male questo pezzo che è possibile ascoltare nelle principali piattaforme streaming e su Youtube tramite il lyric video. A seguire trovate le parole da noi trascritte.

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Aggiornamento: cliccate sull’immagine per accedere al video ufficiale diretto dallo stesso Samuele Bersani e montato da Cristina Sardo. Nel filmato girato in un campo di grano, il cantante fa anche lo spaventapasseri…

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Testo La fortuna che abbiamo – Samuele Bersani (Digital Download)

Volevo essere come quei popcorn
che non scoppiano
quando stanno sul fuoco
ma io avevo sottovalutato la pericolosità
di un petardo inesploso.

Eccomi al lavoro qui davanti alla tela di
un quadro incompiuto
con un punteruolo, intento a distruggerlo
anche se l’ho venduto.

C’è chi tiene degli inutili trofei
dritti sopra un ripiano
e se li lucida
personalmente c’è chi invece sente
di non aver preso parte a nulla di che
e questo è.

Voglio spremere il tubetto fino in fondo
la fortuna che abbiamo
ridipingere
con un colore più intenso, meno opaco
e finalmente indelebile.

Tu che mi propagavi le onde
e mi chiedevi “Ma ti piace il surf”
cosa sei diventata
un oceano fatto per i piedi di un grande acrobata
o una fontana svuotata?

Disponi dei miei atomi e serviti pure
se hai sete davvero
non prenderti il bicchiere
bevi come le piante che credono nel cielo.

Quanti passi per venire dove sei
non lo dico a nessuno
io sono timida
ma tu sei molto abile a stanarmi
e fare uscire fuori sempre troppo di me
e questo è.

Resto ferma sopra il ponte levatoio che si è appena abbassato
e non so ancora se
tornare indietro da sola, un’altra volta
oppure attraversarlo con te.

Se correre in discesa fa paura quando manca l’aderenza
puoi prendermi le braccia e immaginare siano freni di emergenza.

C’è chi tiene degli inutili trofei
dritti sopra un ripiano
e se li lucida
personalmente c’è chi invece sente
di non aver dato agli altri nulla di sé
e questo è.

Voglio spremere il tubetto fino in fondo
la fortuna che abbiamo
ridipingere
con un colore più intenso, meno opaco
e finalmente indelebile.


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