Biagio Antonacci – Mio fratello feat. Mario Incudine: guarda il video (con i fratelli Fiorello) del nuovo singolo (testo)

«Chi salva, salva soprattutto se stesso prima di salvare l’altro». Con queste parole Biagio Antonacci ha lanciato il nuovo singolo battezzato Mio Fratello, terzo estratto dall’album Dediche e manie, disponibile dallo scorso 10 novembre.

In rotazione radiofonica nazionale dal 6 aprile, la canzone vede la collaborazione di Mario Incudine, cantante, attore teatrale e polistrumentista siciliano classe ’91, esponente della musica popolare siciliana che duetta con Biagio nel dialetto della sua regione, utilizzando la storica tecnica del cunto.

E’ lo stesso Antonacci a spiegarci il significato della canzone: «Mio fratello è una storia universale. La storia di una e mille famiglie. In cui un fratello si perde e l’altro resiste nell’attesa di vederlo tornare. E quando ritorna e bussa alla porta, la certezza del perdono è così forte che scaccia via il passato.».

Due fratelli siciliani quindi si ritrovano e danno vita a un nuovo inizio: uno perdona l’altro, per cui è un giorno felice che prelude al cambiamento e che elimina ogni dolore.

Prodotto da Iblafilm s.r.l. per conto di Iris s.r.l. e girato nell’azienda agricola AlpaNel di Roma, il video ufficiale è stato diretto dal regista di fama internazionale Gabriele Muccino e vede protagonisti anche Rosario e Beppe Fiorello, fratelli nella vita reale per la prima volta insieme ed ospiti di un videoclip. Conquistati dalla canzone, hanno generosamente accettato l’invito di Biagio, mettendo a disposizione la loro eccellenza e il loro talento per raccontare una storia universale, rivolgendosi a tutti quei fratelli e quelle sorelle che la vita ha portato a smarrirsi.

E’ un cortometraggio cinematografico molto ben fatto quello a cui è possibile accedere cliccando sull’immagine, dopo la quale trovate le parole e la traduzione della strofa affidata a Incudine.

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Testo Mio fratello (Download)

Mio fratello era forte, ribelle e più bello di me
Avevamo una donna in comune e una macchina in tre
Mi faceva conoscere gente che poi malediva
Mi parlava di stati sovrani e di nuove famiglie
Mio fratello rubava le sedie per stare più su
Mi diceva che tanta fortuna sarebbe arrivata
In un piccolo pezzo di terra mio padre pregava
Lo guardava negli occhi e temeva di averlo capito.

Salvo l’uomo che bussa alla mia porta
Salvo l’uomo che canta alla finestra
Salvo l’uomo che scrive
Salvo l’uomo che ride
Salvo l’uomo e sarà un giorno di festa
Mai più
Mai più
Mai più, mai più mai più dolor.

Quando si salva l’uomo che bussa, l’uomo che ride, che scrive e che canta alla finestra è e deve essere sempre un giorno di festa. La festa che prelude al cambiamento e che toglie ogni dolore. Biagio Antonacci.

Mio fratello un bel giorno è sparito e non ha ringraziato
C’è mia madre che ancora lo aspetta per l’ora di cena
Lui non era cattivo ma aveva un destino scolpito
Non lo cerco perché se lo trovo lo ammazzo da me.

Salvo l’uomo che bussa alla mia porta
Salvo l’uomo che canta alla finestra
Salvo l’uomo che scrive
Salvo l’uomo che ride
Salvo l’uomo e sarà un giorno di festa
Mai più
Mai più
Mai più, mai più mai più dolor.

[Mario Incudine] (sotto la traduzione in italiano)
Tu ça talii a mia pensa a taliari a tia
Lassami campari nuddu mi po’ giudicari
Tu ça talii a mia pensa a taliari a tia
Lassami cantari chista è sulu na canzuni
Calatili tutti li occhi se vi truvati davanti a li specchi
Ca tuttu chiddu ca nun si pò ammucciari
Agghiorna come la luci do suli
Tira la petra cu è senza piccatu
Nun c’è cunnanna nun c’è cunnannatu
Haiu vistu lu munnu vutatu
La pecura zoppa assicuta lu lupu

Salvo l’uomo che bussa alla mia porta
Salvo l’uomo che canta alla finestra
Salvo l’uomo che scrive
Salvo l’uomo che ride
Salvo l’uomo e sarà un giorno di festa
Mai più
Mai più
Mai più, mai più mai più dolor
Mai più
Mai più
Mai più, mai più mai più dolor.


Traduzione della strofa di Mario Incudine

Tu che guardi me, pensa a guardare te
Lasciami vivere nessuno può giudicarmi
Tu che guardi me, pensa a guardare te
Lasciami cantare, questa è solo una canzone
Abbassate gli occhi se vi trovate davanti agli specchi
Perché tutto quello che non si può nascondere
Brilla come la luce del sole
Chi è senza peccato tiri la pietra
Non c’è condanna, non c’è condannato
Ho visto il mondo rovesciato
La pecora zoppa insegue il lupo.

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